I GIOVANI E LA LAICITA' UN CONFRONTO APERTO |

Venerdì 18 Ottobre a Mestre, ore 18,30 sede PD di Mestre Centro di Via Pescheria Vecchia (P.zza Ferretto) GIOVANI E LAICITA', organizzato dai giovani Democratici del Circolo radio Aut e UAAR, sul tema della laicità.
Un confronto di prospettive differenti in un contesto libero e plurale. L'ingresso è libero, seguirà dibattito.
Per UAAR le relatrici saranno Anna Pierobon e Caterina Cavallarin.
"Perché il giudizio universale non passa per le case, le case dove noi ci nascondiamo, bisogna ritornare nella strada, nella strada per conoscere chi siamo": La strada, di Giorgio Gaber
Mettete dei giovani curiosi e aperti ( questo è la loro pagina FB -giovani Democratici del Circolo radio Aut-) che partecipano alla vita politica in un partito in cui convivono parti diverse rispetto alla sensibilità religiosa, mettete le convenienze elettorali e i compromessi di governo in un Paese connotato dal cattolicesimo, mettete la società attuale con le sue spinte verso i diritti ciili, mettete due giovani donne non credenti che vogliono partecipare al dibattito, ed ecco un mix corroborante, di sprizzante energia.
Ecco di seguito le presentazione di Anna (studi filosofici) e di Caterina (studi giuridici) sul tema laicismo e laico. Da leggere sono troppo belle e guardano al futuro...
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"IL PRINCIPE" DI MACHIAVELLI HA 500 ANNI MA IL SUO INSEGNAMENTO E' ANCORA ATTUALE |
“Non es sendo, adunque, stata la Chiesa potente da poter occupare la Italia, né avendo permesso che un altro la occupi, è stata cagione che la non è potuta venire sotto uno capo, ma è stata sotto più principi e signori, da’ quali è nata tanta disunione e tanta debolezza, che la si è condotta a essere stata preda, non solamente de’ barbari potenti, ma di qualunque l’assalta.” Machiavelli nei Discorsi sopra la prima Deca di Tifo Livio (1.12), 1513.
Venerdì 18 Ottobre a Venezia, ore 17,30 presso l’Ateneo Veneto (vicino il Teatro La Fenice) La Ragion di stato, per i 500 anni del “Principe” di Niccolò Machiavelli. Introduce e coordina: Franco Ferrari (UAARVe)
Conversazione con Daria Perocco (Uni. Ca'Foscari-Venezia)
Il Principe di Niccolò Machiavelli e il Cortegiano di Baldassar Castiglione:
due modi di intendere il potere nell'Italia del Cinquecento.
Franca Lugato (storica dell'arte moderna)
Volti del potere nella pittura italiana del Cinquecento.
Giovanni Levi ( Univ. Ca'Foscari-Venezia)
I Gesuiti e la Ragion di stato.
Nel 2013 ricorrono 500 anni dalla stesura de “Il Principe” di Niccolò Machiavelli e l’UAAR, in collaborazione con l’Ateneo Veneto, gli dedica una speciale conferenza dal titolo “La Ragion di Stato” con un ventaglio di interventi per affrontare un’epoca particolarmente frizzante per ciò che riguarda la politica, l’arte e la religione in Italia. “Il Principe” di Machiavelli, dedicato a Lorenzo dè Medici, detta ancora un modello attuale di “buon” governo. Partendo da alcune osservazioni fatte da Machiavelli durante i suoi viaggi sulle differenze tra Italia, con la presenza interna di uno stato papale, e l’Europa, egli esorta la politica e "il principe" a non assoggettarsi alla morale astratta ma piuttosto a risolvere i problemi con i mezzi più funzionali e adeguati alla realizzazione del fine proposto. Machiavelli ha, insomma, una visione realistica, razionale e “scientifica” della politica che deve ricercare attraverso la sua azione il maggior equilibrio di benessere per tutti (regnante e sudditi). Egli incoraggia la concretezza che viene espressa anche nello stile letterario usato che è chiaro e che utilizza abbondanti esempi, metafore, paragoni e immagini. L’intervento sui volti nella pittura ci introdurrà, invece, all’iconografia del potere espressa dai maggiori artisti del Cinquecento attraverso i ritratti delle personalità dell’epoca. Infine, l’intervento conclusivo tratterà dell’ordine religioso dei Gesuiti. Furono proprio i Gesuiti, che non amavano Machiavelli e il suo “Il Principe” che affranca la politica dalla morale come disciplina autonoma , che sintetizzarono il suo pensiero con la famosa e gelida frase “il fine giustifica i mezzi”, cercando così di limitare e di rendere negativa la ben più ampia portata dei suoi ragionamenti. L’ingresso è libero.
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IN DIFESA DELLE SCUOLE PUBBLICHE |
LA LETTERA SCRITTA ALLA NUOVA IN "RISPOSTA" ALL' ARTICOLO SULLE SCUOLE PARITARIE DEL 12 OTTOBRE 2013
In difesa delle scuole pubbliche, con invito finale. Dalla scuola paritaria Cavanis, mentre gli studenti della scuola pubblica protestavano in corteo per i tagli all’istruzione, arriva l’ennesimo messaggio fuorviante, in forma d’omelia, sul rapporto tra i costi della scuola privata e quella pubblica (vedi la Nuova del 12 ottobre, pag. 21). Il Patriarca dei cattolici veneti non ha dubbi: i costi della scuola paritaria per alunno sono 14 volte inferiori a quelli della scuola pubblica. Ma c’è di più perchè la scuola paritaria garantirebbe la libertà. Scusate ma qualche piccolo dubbio mi assale e vorrei cominciare dalla libertà che, penso, non dovrebbe essere a senso unico: come gliela spieghiamo a quei genitori, magari di altre religioni o addirittura atei e agnostici, costretti a iscrivere i figli in una scuola cattolica perché di scuole statali non ce n’è o i posti sono esauriti? Come la spieghiamo agli alunni della scuola pubblica che non vogliono frequentare l’ora di religione e si trovano in difficoltà? Come spieghiamo i crocefissi appesi nelle aule scolastiche, nei tribunali e negli ospedali? Ma lasciamo stare, so di essere di parte. Andiamo ai costi delle paritarie, ma a quelli veri, che però in realtà sono sconosciuti perché le prebende sembrano piovere “dal cielo” e arrivano alle scuole paritarie in mille rivoli dalla Regione, dai Comuni, e poi ci sono altre facezie come i buoni scuola, il mancato pagamento dell’IMU sugli edifici, gli sponsor (sì gli sponsor!). Ora andiamo ai costi dl personale: il personale insegnante delle scuole paritarie sembra sia piuttosto malpagato ma “subisce” perché poi gli anni valgono per le graduatorie delle scuole pubbliche!. La qualità dell’insegnamento (i dati sono dell’OCSE, della Fondazione Agnelli e dello stesso Ministero dell’Istruzione) è scarsa. Infine la chicca finale: nelle scuole paritarie si pratica purtroppo il diniego verso i disabili che, si sa, costano un sacco. Ho finito, anche se avrei altre cosucce … ad esempio i tanti miliardi di finanziamento spostati in questi anni dalla scuola pubblica a quella privata, anche per questo hanno protestato gli studenti. E poi chissà quanti soldi si risparmierebbero senza l’ora di religione nelle pubbliche (la stima è di 1 milardo e 250 milioni l’anno!). Insomma, veniamo al punto, ci sono delle cose che non si possono comprare come la scuola pubblica gratuita, la scuola di tutti, la fucina del futuro. Le scuole private invece si pagano e rappresentano sempre progetti educativi di parte, specie se confessionali. La libertà per le scuole paritarie esiste ed è garantita dalla Costituzione, purché “senza oneri per lo Stato”. I cittadini che lo vogliono sono liberi di destinare soldi a istituti meno competitivi di quelli statali e di iscrivervi i loro figli. Sono disponibile ad un confronto caro Patriarca dei cattolici per cui la invito, quando vuole, ma mi porti le somme bonificate dalla Regione, dai Comuni, anche quello di Venezia, un bilancino insomma così facciamo due conti un po’ più precisi. Cordialità. Cathia Vigato Coordinatrice Circolo UAAR, Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti, di Venezia Venezia, 12 ottobre 2013
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Repubblica Delle Idee? ne manca una: LA LAICITA' |
DISTRIBUITI 1000 Volantini davanti a:
Fenice (Venezia) venerdì 11 ottobre Teatro Toniolo (Mestre) sabato mattina e pomeriggio 12 ottobre Teatro Toniolo (Mestre) domenica mattina 13 ottobre per ricordare a "Repubblica delle Idee” che non basta l’euro per essere europei, qui in Italia ci vuole anche la LAICITA’
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A VENEZIA L'8 OTTOBRE ASSEMBLEA PRECONGRESSUALE, IL DNA DI UAAR |

L’ASSEMBLEA PRECONGRESSUALE UAAR DEL CIRCOLO DI VENEZIA E’ INDETTA PER
MARTEDI’ 8 OTTOBRE ALLE ORE 17,30 IN SEDE A VENEZIA DORSODURO 3687 (CAMPO s. MARGHERITA).
Durante l'assemblea i soci discuteranno delle eventuali proposte di modifica allo Statuto e alle Tesi Uaar ed eleggeranno i 10 delegati al X Congresso UAAR che si terrà a Roma il 2 e 3 novembre. Il Congresso, che di norma ha cadenza triennale, è un momento fondamentale della vita associativa perché permette ad ogni socio di proporre modifiche alle regole che ci siamo dati, e candidarsi alla direzione dell’Associazione. Un evento democratico e interessante dove ci si può confrontare e stare simpaticamente in compagnia dei soci attivi di ogni circolo d'Italia. L’incontro veneziano è aperto comunque ai simpatizzanti che potranno “saggiare” dal vivo del nostro dibattito interno qual'è il DNA dell’UAAR.
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IL SILLABO A FAVARO IL 7 OTTOBRE, C'E' CHI DICE NO! |

I comandamenti sono tanti quante le piaghe d'Egitto, le beatitudini sono il triplo di tre, l'immagine della Trinità. Epifanio di Salamina 315 circa – 403, scrittore palestinese e vescovo, venerato dalla Chiesa cattolica come santo e Padre della chiesa.
Lunedì 7 Ottobre ore 17,30 a Favaro in Via Cima Rosetta 19 informazione precongressuale e LIBROFORUM proposto Gianni Burigana: “Il Sillabo e dopo. Questo è un libro anticlericale: lo hanno scritto 8 pontefici” di Ernesto Rossi.
Gianni Burigana ha letto un libro particolare che si titola “Il Sillabo e dopo” di Ernesto Rossi e un giorno, in occasione di un gazebo in Piazza Ferretto e di una breve chiacchierata, ci ha proposto di parlarne.
Devo essere sincera, nella mia grande ignoranza, non sapevo cosa fosse il sillabo anche se il termine non mi era nuovo. Ora lo so e devo dire che è veramente un argomento interessante.
Il sillabo è niente popò di meno che un elenco, anzi una denuncia, quasi una fatwa, emessa dai Papi, in particolare da Pio IX ( per capirsi quello che ha inventato l’immacolata concezione di Maria da parte della sua mamma nel 1864), dei principali errori dei nostri tempi, da estirpare con metodi veramente poco democratici, anzi con metodi dittatoriali, quali sono quelli consoni al potere papale e al cattolicesimo. Nel sillabo compaiono le eresie condannabili quali l’ateismo, il comunismo, il socialismo, il matrimonio civile, il razionalismo (la scienza?), il relativismo, il naturalismo, e immaginate voi quant’altro potrebbe trovare posto in altre pagine…. che ne so le streghe ossia le donne libere in termini di diritti di procreazione e di interruzione di gravidanza (le femministe?), il divorzio, l’adulterio, i rapporti omosessuali, le convivenze, ecc… Insomma, ben oltre il primordiale “sillabo dei 10 comandamenti”, entrando nel dettaglio delle vicende sociali e personali con la morale e l’ingerenza religiosa ossessiva. Beh, che dire, ai quei tempi il papa era infallibile mentre oggi questo assunto appare piuttosto spuntato con i papi dimissionari e quelli così tanto chiacchieroni!
Ma vi lascio con un dubbio e un piccolo incubo: siamo proprio sicuri che il sillabo non sia ancora un riferimento, e un mezzo di controllo, preso a modello dai “potenti”, che non sia di anno in anno aggiornato e magari preso ad esempio per quelli che si definiscono più religiosi o quelli e non vogliono scontentare il Vaticano e limitano la laicità dello Stato? Ossia il sillabo può definirsi oggi come ingerenza e mantenimento dei privilegi ecclesiastici? Mah.. Parliamone insieme, l’ingresso è libero.
cathia
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E TU CHE POLLO SEI? VEN. 27 SETT. DE ROSA AL CANDIANI A MESTRE, UN APPUNTAMENTO ANZI UNO SPETTACOLO |

VENERDI’ 27 SETTEMBRE ALLE ORE 17,30 A MESTRE, CENTRO CULTURALE CANDIANI "E TU, CHE POLLO SEI?": Conversazione e canzoni con Renato de Rosa autore del libro “La variante del pollo”. Con accompagnamento alla chitarra di Andrea Cattelan.
Trentadue esercizi stilistici con modi e motivi diversi per far attraversare la strada a un pollo, cioè come spiegare, con ironia, i tanti modi di interpretare la vita.
Beh, questo del pollo è proprio un incontro da non perdere. Anche perché lo “starnazzo” sarà molto particolare, irrefrenabile, e divertente, un vero spettacolo con parole e musica e un grande, eclettico artista, scrittore e “attore”, Renato De Rosa, che di mestiere fa il docente di tecniche per combattere i condizionamenti e le barriere mentali.
Qualche settimana fa ci ha chiesto di poter portare un chitarrista ( grazie Andrea!), per l’accompagnamento di alcune sue canzoni… sul pollo! Aiuto! Faccio perciò i miei migliori e personali auguri al "moderatore" Dario de Toffoli :-)
Nel 2012 Renato ha voluto cimentarsi su una difficile questione: ”come mai il pollo ha attraversato la strada?”, e lo ha fatto con un libro. In “La variante del pollo (come fare bella figura senza aver mai letto un libro)” , edito da Mursia, Renato ha evocato gli stili di vari scrittori italiani come Alberoni, Baricco, Benni, Biagi, Calvino, Camilleri, Eco, Faletti, Odifreddi, Melissa P, Rodari, Sciascia… e molti altri.
In tutto trentadue brevi racconti e in tutti, il pollo che è un uccello domestico, attraversa la strada ma in stili, modi e per motivi diversi. Inoltre, alla fine del libro, l’autore ha invitato lo stesso pollo ad intervenire con il suo singolare e pennuto punto di vista nel capitolo “Le conclusioni (del pollo)”!.
Insomma, un libro di esercizi stilistici sulla lingua italiana e i suoi più importanti autori ma anche un insegnamento per ricordare a tutti la lezione della relatività e della “leggerezza” della nostra vita. Non ci sono dogmi neanche per due zampette gialle che attraversano la strada.
Insomma, vorremmo chiedere a Renato: “Non è che i polli che attraversano la strada … siamo noi?!”.
L’ingresso è libero, è previsto il dibattito con il pubblico.
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