23/03/2010
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Un carretto carico di pacchi, bandiere e colorate borsette. Gli struggenti scorci sulla vita di questa città fatta di canali, di finestre, di muri invecchiati, di ponti da attraversare con forza e determinazione. La pioggia fina, ma insistente, di marzo: la primavera a Venezia.
E là nel campo a (santa) Fosca, davanti a una grande chiesa che oscura maestosa ed egoista l’orizzonte e il cielo, costruiamo il gazebo, “vivo”, con volantini, caramelle, farfalle e fiori, e le vivacissime -nonostante l’umidità- scritte, manifesti e bandiere di UAAR.Ci facciamo coraggio…”ma quanto siamo bravi!”, ci diciamo. Il telo di nylon sul tetto e qualche ombrello per riparare .....
gli avventori che presto si accostano per chiederci dello sbattezzo, del testamento biologico, per firmare la petizione contro l’assunzione dei preti negli ospedali.
E poi in tanti raccolgono il volantino con il programma, con la lettera di Raffaele a Tremonti per un dignitoso uso dell’8 per mille devoluto allo Stato, con l’ indicazione di come destinare il 5 per mille per sostenere le nostre attività. Ci sono turisti stranieri curiosi che ci incoraggiano, coppie di italiani vacanzieri che si compiacciono della nostra presenza. Tra i residenti molti ricevono già le nostre new , alcuni si complimentano con noi –che bello!-, altri ci lasciano il loro recapito per avere le nostre informazioni via mail, ci sono anche nuove iscrizioni e rinnovi.
Il tempo scorre veloce. Il Santo Bevitore accoglie tutti con simpatia al di là del ponte, con i suoi spritz atei, da bere, dopo la visita al nostro gazebo e la consegna del prezioso tagliandino e del vaporoso pulcino-stuzzicadente per l’oliva.
Arriva l’ora delle lampade da campeggio, delle torce, dei trasgressivi lumini, e finalmente non piove più. Intorno al gazebo gruppetti di persone, conosciute e no, chiacchierano stimolati anche dalla nostra presenza e fioriscono, come d’uso a primavera, opinioni, dibattiti sulle elezioni, sulla politica nazionale e della città, sui fatti di cronaca più recente.
Alle nove, inumiditi ma indomiti, “sbaracchiamo”, e ci dispiace anche un po’…come al solito.
Qualcuno si è accorto che mancava, causa maltempo, il gruppo? A dire il vero nessuno, perché la musica c’era, noi l’abbiamo sentita…. e non era quella delle campane! L’avete sentita anche voi?
Grazie ad Angelo,Cathia, Gianni ,Mirko, Nicola, Renato, Riccardo, Vittorio e a tutti…
Indomita e libera di non credere
Cathiatea
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Commenti
Ah, quegli spritz...non dite in giro che li ho bevuti tutti io!
Cathiatea
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