Sbattezzo: La sgarbata lettera di un parroco
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In risposta alla richiesta di sbattezzo di un nostro socio, il parroco invia un’ irosa lettera in cui, dichiarandosi felicissimo di perdere una “pecorella”, pretenderebbe che il socio gli rifondesse l’ importo sostenuto per l’invio della raccomandata (€ 3,90).

Oltre l’ assurda richiesta di rimborso è da notare il tono maleducato usato da chi dovrebbe dare esempio di calma, indulgenza e comprensione.

Ma gli iracondi non vanno all’ inferno?

Leggi la lettera

(in edizione integrale, con qualche dato cancellato per garantire la privacy dei due protagonisti)

 

 

Commenti  

 
#1 2010-05-19 14:08
Per fortuna gli insulti ricadono soprattuto su chi li fa e non su chi li riceve, soprattuto quando sono gratuiti e non provocati. Purtroppo ho un'esperienza ultra sessantennale come vittima di insulti e aggressività da parte di chi si sente offeso da una sempkice manifestazione di opinioni diverse dalle sue. Purtroppo quello che mi feriva di più era mio padre che mal sopportava me adolescente con idee, magari sbagliate, ma comunque diverse dalle sue. L'intolleranza è molto diffusa. Pensate che io, agnostico quasi da sempre, non ho educato i miei figli all'agnosticismo: poi lo sono diventati autonomamente. Quanti cattolici farebbero la stessa cosa ? Nessuno è più pericoloso di chi è certo di avere ragione. E adesso qualche fesso mi copra pure di contumelie... Mario Guzzardi
 

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