CONTRO LA VIOLENZA ALLE DONNE: REALTA' E RAPPRESENTAZIONE
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25 NOVEMBRE CONTRO LA VIOLENZA ALLE DONNE

in questo articolo la realtà e la rappresentazione di tutta questa grande violenza, al fine di combatterla, con una relazione sulla realtà dell'infibulazione che interessa milioni di bambine e di donne africane e non solo in un'intervista a Kadatiou Nana

https://youtu.be/RDaGJqAD3mg durata 40 minuti

e una intensa rappresentazione teatrale di Silvia Piovan che rilegge artisticamente la violenza capovolgendone radicalmente la visione

https://vimeo.com/483222309/66ce52823b durata 5 minuti e 17 secondi

LE MANI SULLE DONNE, NO ALL'INFIBULAZIONE,  Kadatiou Nana intervistata da Roberta Facchini

Kadatiou Nana è un'operatrice sociale originaria del Burkina Faso (Terra degli uomini integri) che, anche con la sua associazione Sorelle Burkinabè, si occupa da anni del dramma dell'infibulazione, che fa sempre parte degli interni della casa degli orrori e che coinvolge milioni di bambine e di donne. L'intervista, condotta da Roberta Facchini, ci spiega, con i tanti casi concreti affrontati dall'operatrice sociale,  i risvolti di una pratica tradizionale e culturale, identitaria di etnia e di purezza della donna ("il clitoride è il segno del diavolo"), tanto crudele quanto ancora difficile da sradicare.

Video intervista effettuata il 21/11/2020 presso al sede del Circolo UAAR di Venezia a Mestre in Via Napoli 49/a:

Trovi dati sull'infibulazione, e film sull'argomento, in questo documento a cura della Associazione Sorelle Burkinabe Treviso
https://www.uaarvenezia.it/images/Relazioniweb/2020_11_25_mutilazioni_genitali.pdf

 

CLIP "CI FIORISCONO GLI OCCHI SE CI GUARDIAMO"

Gentilmente concesso dall'attrice Silvia Piovancontenuto extra "Ci fioriscono gli occhi se ci guardiamo" del lavoro teatrale, da un'idea di Silvia Piovan e Gaudi Tione Fanelli, "Ni una Más", da lei interpretato con appassionata forza contro la violenza alle donne. La clip che ci presenta è (sono sue parole) "la rilettura artistica di un concetto: il maschilismo. Voglio suscitare discussioni e riflessioni su questa questione che è, a mio avviso, il nocciolo del problema della violenza alle donne. Il maschilismo è la radice del problema. Dare voce solo alle vittime, mostrando i segni della violenza, suscita compassione a va ad agire sul livello di pancia. Con il mio lavoro io voglio innescare discussioni critiche".

L'intenso spettacolo debutterà a teatro non appena sarà possibile.  In bocca al lupo Silvia!

Per la location della clip si ringrazia lo spazio teatrale "Fuori Posto" di Mestre.

 

Ancora un 25 Novembre dedicato contro la violenza alle donne e la violenza tutta. Era il 1999 quando l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha deciso di dedicare questa data (dal 25 novembre 1960, massacro delle tre sorelle Mirabal nella Repubblica Dominicana) per contrastare la violenza alle donne. Sono passati più di venti anni ma la violenza sembra non finire mai con fasi terribili di recrudescenza, con i "femminicidi", l'acido, la violenza economica e psicologica, specie nei Paesi dove l'esempio politico e sociale si fa più religioso e patriarcale e dove la crisi economica aggredisce la parità di genere ancora in via di conquista. Le donne, e con loro le bambine e i bambini, sono ancora e sempre le stesse streghe troppo libere da punire, sottomettere, o da usare come capro espiatorio dei mali del mondo: durante il lock down, in Italia, si sono più che raddoppiati i casi di violenza domestica, nelle case degli orrori.

 

Sempre libere/i di non credere e di non subire.

Circolo UAAR di Venezia

 

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