IN DIFESA DELLE SCUOLE PUBBLICHE
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LA LETTERA SCRITTA ALLA NUOVA IN "RISPOSTA" ALL' ARTICOLO SULLE SCUOLE PARITARIE DEL 12 OTTOBRE 2013

In difesa delle scuole pubbliche, con invito finale.
Dalla scuola paritaria Cavanis, mentre gli studenti della scuola pubblica protestavano in corteo per i tagli all’istruzione, arriva l’ennesimo messaggio fuorviante, in forma d’omelia, sul rapporto tra i costi della scuola privata e quella pubblica (vedi la Nuova del 12 ottobre, pag. 21).
Il Patriarca dei cattolici veneti non ha dubbi: i costi della scuola paritaria per alunno sono 14 volte inferiori a quelli della scuola pubblica. Ma c’è di più perchè la scuola paritaria garantirebbe la libertà.
Scusate ma qualche piccolo dubbio mi assale e vorrei cominciare dalla libertà che, penso, non dovrebbe essere a senso unico: come gliela spieghiamo a quei genitori, magari di altre religioni o addirittura atei e agnostici, costretti a iscrivere i figli in una scuola cattolica perché di scuole statali non ce n’è o i posti sono esauriti? Come la spieghiamo agli alunni della scuola pubblica che non vogliono frequentare l’ora di religione e si trovano in difficoltà?  Come spieghiamo i crocefissi appesi nelle aule scolastiche, nei tribunali e negli ospedali? Ma lasciamo stare,  so di essere di parte.
Andiamo ai costi delle paritarie, ma a quelli veri, che però in realtà sono sconosciuti perché le prebende sembrano piovere “dal cielo” e arrivano alle scuole paritarie in mille rivoli dalla Regione, dai Comuni, e poi ci sono altre facezie come i buoni scuola, il mancato pagamento dell’IMU sugli  edifici, gli sponsor (sì gli sponsor!). Ora andiamo ai costi dl personale: il personale insegnante delle scuole paritarie sembra sia piuttosto malpagato ma “subisce” perché poi gli anni valgono per le graduatorie delle scuole pubbliche!. La qualità dell’insegnamento (i dati sono dell’OCSE, della Fondazione Agnelli e dello stesso  Ministero dell’Istruzione) è scarsa.
Infine la chicca finale: nelle scuole paritarie si pratica purtroppo il diniego verso i disabili che, si sa, costano un sacco. Ho finito, anche se avrei altre cosucce … ad esempio i tanti miliardi di finanziamento spostati in questi anni dalla scuola pubblica a quella privata, anche per questo hanno protestato gli studenti. E poi chissà quanti soldi si risparmierebbero senza l’ora di religione nelle pubbliche (la stima è di 1 milardo e 250 milioni l’anno!).
Insomma, veniamo al punto, ci sono delle cose che non si possono comprare come la scuola pubblica gratuita, la scuola di tutti, la fucina del futuro. Le scuole private invece si pagano e rappresentano sempre progetti educativi di parte, specie se confessionali. La libertà per le scuole paritarie esiste ed è garantita dalla Costituzione, purché “senza oneri per lo Stato”. I cittadini che lo vogliono sono liberi di destinare soldi a istituti meno competitivi di quelli statali e di iscrivervi i loro figli.
Sono disponibile ad un confronto caro Patriarca dei cattolici per cui la invito, quando vuole, ma mi porti le somme bonificate dalla Regione, dai Comuni, anche quello di Venezia, un bilancino insomma così facciamo due conti un po’ più precisi.
Cordialità.  Cathia Vigato
Coordinatrice Circolo UAAR, Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti,  di Venezia
Venezia, 12 ottobre 2013                                                 Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.