Ma 'cara' Chiesa, quanto ci costi ? Stampa

Giovedì 28 Aprile, presso la Scoleta dei Calegheri a Venezia, alle ore 17.30, si terrà un incontro sul tema:

Ma "cara" Chiesa quanto ci costi?
a cura di Silvio Manzati coordinatore del circolo UAAR di Verona


Non c'è il solo Otto per Mille, che con il suo meccanismo destina quasi il 90% dei fondi ( un miliardo di euro ogni anno) alla Chiesa cattolica a fronte di poco più del 34% delle firme, ma un fiume infinito di finanziamenti che Ministeri, Regioni, Province, Comuni, Consigli di Quartiere, destinano alla Chiesa Cattolica Apostolica Romana nelle sue molteplici vesti. Alcuni esempi: per esenzione imposte (Ici, Imu, Irap, Iva, Ires, ecc.), deduzioni fiscali, e altre mancate entrate, si stima una cifra di alcuni miliardi di euro la “manomorta” della Chiesa nei confronti dello Stato italiano.

E poi 800 milioni vanno in stipendi per 25.600 insegnanti di religione cattolica, ingombrante presenza confessionale nella scuola pubblica, e ancora ci sono i cappellani nelle caserme, nelle carceri e negli ospedali, gli unici a dare assistenza spirituale-religiosa non come volontari ma in quanto dipendenti in ruolo stipendiati.

E quindi, a pioggia, soldi per le strutture sanitarie, per i servizi idrici della Città del Vaticano, per il fondo di previdenza del clero, per il fondo di sicurezza sociale dei dipendenti vaticani e dei loro familiari, per i cosiddetti Grandi Eventi (dal Giubileo, al raduno di Loreto, alle Giornate della Gioventù, ecc.). Un meccanismo spesso clientelare che giostra finanziamenti pubblici di proporzioni inimmaginabili, senza paragoni in Europa.