Benedetto XVI e l'educazione sessuale Stampa

 

Martedì 15 marzo, presso la sede UAAR di Venezia, alle ore 17,00 riunione del circolo e a seguire alle ore 18,15 relazione di Gianfranco Vazzoler (primario ospedaliero e socio UAAR) sulla frase sessuofoba pronunciata recentemente dal papa: "L’educazione sessuale a scuola è minaccia per la fede".

Come sempre il dibattito è aperto anche ai non iscritti.

 

10 Gennaio 2011, Città-Regno del Vaticano , il Papa lancia un grave allarme nel discorso di inizio anno ai diplomatici accreditati alla santa sede.

Si tratta della fame nel mondo? Delle guerre? Della disparità nell’usufruire delle risorse del mondo da parte delle popolazioni? Dell’inquinamento? O forse -uno dei segreti di Fatima- sta per cadere un meteorite sulla terra!? Aiuto!
Ma no nulla di tutto questo, l’allarme rosso è per l'educazione sessuale e civile impartita nelle scuole di alcuni Paesi europei che costituirebbe una minaccia alla libertà religiosa!. «Proseguendo la mia riflessione - ha detto Ratzinger-- non posso passare sotto silenzio un'altra minaccia alla libertà religiosa delle famiglie in alcuni Paesi europei, là dove è imposta la partecipazione a corsi di educazione sessuale o civile che trasmettono concezioni della persona e della vita presunte neutre, ma che in realtà riflettono un'antropologia contraria alla fede e alla retta ragione».... (Clicca su Leggi tutto per continuare)

«Esorto tutti i governi a promuovere sistemi educativi che rispettino il diritto primordiale delle famiglie a decidere circa l'educazione dei figli e che si ispirino al principio di sussidiarietà, fondamentale per organizzare una società giusta». Dunque bisogna «garantire che le comunità religiose possano operare liberamente nella società, con iniziative nei settori sociale, caritativo od educativo".

Non sia mai, ha aggiunto, che governi laici pretendano "che i cristiani agiscano nell'esercizio della loro professione senza riferimento alle loro convinzioni religiose e morali, e persino in contraddizione con esse, come, per esempio, là dove sono in vigore leggi che limitano il diritto all'obiezione di coscienza degli operatori sanitari o di certi operatori del diritto».

E certo, «Non si può che rallegrarsi dell'adozione da parte del Consiglio d'Europa, nello scorso mese di ottobre, di una Risoluzione che protegge il diritto del personale medico all'obiezione di coscienza di fronte a certi atti che ledono gravemente il diritto alla vita, come l'aborto". O sì, ci rallegriamo anche noi, specialmente le donne!

Ancora una volta dunque la Chiesa, attraverso il suo più alto esponente, ci ravvisa che educazione sessuale e libertà di coscienza sono gravi pericoli e che è meglio farci guidare tutti –anche i governi- dai dettami religiosi, come? Finanziando le scuole religiose private cattoliche, limitando le libertà di quelle pubbliche,infine, ingerendo pesantemente nella legislazione anche sanitaria!

La chiesa non è nemica del sesso, continua a ribadire il Papa, ma: "l'amore tra l'uomo e la donna si realizza pienamente solo nel matrimonio" e, in ottemperanza con i comandamenti della chiesa" (Marcuse la chiamerebbe repressione addizionale).

Peccato però che in realtà sul tema di contraccezione e sesso in generale le presunte pecorelle, anche all’interno della stessa chiesa, siano per così dire parecchio discole…e molte, con una dote speciale, tanta, ma tanta ipocrisia, amen!
Cathiatea.