Adro…..veramente più che un brutto pasticcio su una scuola pubblica elementare.
Eccoci arrivati ai crocefissi imbullonati, ai simboli di una formazione politica esibiti sui banchi, i cestini, persino il tappeto d’entrata. La ministra dell’istruzione pubblica minimizza, non interviene…eppure proprio lei aveva vietato qualsiasi manifestazione politica nelle scuole, qualche mese fa ha fatto per esempio staccare gli striscioni di protesta dei lavoratori (sigh!). Ah…non poteva mancare la benedizione impartita l’11 settembre dal curato della locale parrocchia dicendo con voce sonante che compito della scuola (pubblica, di stato, laica, frequentabile quindi anche da agnostici e atei oltre che da bambini provenienti da famiglie di altre religioni) è di far convivere “in armoniosa sintesi il sapere umano e la sapienza evangelica”. La scuola statale di Adro, già nota per la negazione della mensa ai bambini dei genitori in ritardo sui pagamenti dei buoni pasto e l’intervento di un imprenditore che ne ha saldato il debito, è stata, costruita con soldi pubblici (cioè dando in cambio due edifici statali e accendendo un mutuo come Comune). Certo il sindaco Lancini spiega che i cittadini hanno contribuito all’acquisto dei mobili. Ne più ne meno di milioni di genitori in tutta Italia che in questi anni hanno finanziato la scuola pubblica con contributi praticamente obbligatori, carta igienica, fotocopie, lavori di manutenzione varia, mercatini, torte…e chi ne ha più ne metta.
Poi, poi ci sono i bambini, i bambini con le loro menti ancora belle libere e gli occhioni aperti al mondo, di fronte ad una scuola pubblica statale che invece di unire sembra dividere attraverso i propri simboli. La maggioranza della cittadinanza è d’accordo, ha diritto di imporre dunque le proprie idee a tutti? Ai bambini? Ne siamo proprio sicuri? E lo Stato, lo Stato dov’è?
Cathia
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