Non tutti i precari hanno santi in paradiso
Non tutti i precari hanno santi in paradiso Stampa E-mail

Martedì 12 gennaio alle ore 18 si terrà presso il circolo UAAR di Venezia un incontro con il Consigliere regionale Nicola Atalmi promotore della  petizione contro l’ Accordo stipulato fra la Giunta regionale e le Diocesi venete per l’assunzione di preti negli ospedali al posto di medici e infermieri.

 

COMUNICATO UAAR (circoli di Padova, Treviso, Venezia, Verona, Vicenza).

Anche la Regione Veneto, quando si tratta di alimentare i tradizionali clientelismi si dimentica celermente della crisi economica, dei problemi di bilancio, delle esigenze di razionalizzazione della spesa pubblica.L’ultima chicca è lo stanziamento di 2 milioni di euro annui per ....

assumere nelle Usl venete un centinaio di sacerdoti cattolici come assistenti spirituali religiosi. Saranno assunti a tempo indeterminato, su indicazione dei vescovi, e parificati nel trattamento agli infermieri professionali laureati (categoria D); nelle Usl venete ci sono circa 500 precari tra medici, infermieri e tecnici.

Tutto ciò va ad aggiungersi, ovviamente, al fiume di denaro elargito alle scuole private, all’edilizia di culto, ai patronati, agli enti, e poi ai contributi per gli “eventi promozionali” o per le consulenze di stampo confessionale.

Per questo invitiamo i cittadini del Veneto ad aderire alla petizione promossa dal consigliere regionale Nicola Atalmi per la revoca immediata del provvedimento, come minimo atto di decenza e di riguardo nei confronti dei malati e dei degenti che vogliono vedersi garantire innanzitutto un servizio sanitario adeguato, inclusa magari un'assistenza professionale sul piano psicologico nei momenti di difficoltà.

La petizione si trova sul sito www.atalmi.it oppure www.uaarvenezia.it www.uaar.it/treviso e chiede che la Regione receda immediatamente dall’accordo.

Circoli UAAR – Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti – di Padova, Treviso, Venezia, Verona, Vicenza.

Non tutti i precari hanno santi in paradiso

………… I Vescovi sostengono che non vi sarebbe aggravio di spese perché tutti questi preti già ora sarebbero pagati dalle Usl venete con varie forme di contratti precari e a progetto o in convenzione.

E qui è doverosa una riflessioni amara perché continuo ad essere convinto che almeno il conforto dei malati dovrebbe essere un attori carità cristiana ed un precetto evangelico e non una professione retribuita con soldi pubblici e che in Italia già con il generoso e puntuale gettito dell’8 per mille (che arriva anche da chi non lo sceglie) è garantito il sostentamento del clero.

Inoltre il protocollo inserendo in pianta organica questi sacerdoti dichiara che «gli assistenti religiosi forniranno anche il loro contributo in materia di etica e di umanizzazione nella formazione del personale e parteciperanno ai comitati etici». I comitati etici sono chiamati a verificare, tra le altre cose, i protocolli di ricerca e le procedure per il consenso informato del paziente riguardo le terapie proposte.

Ma la questione qui è un’altra.

Perché non è vero che un prete assunto a tempo indeterminato con inquadramento D costerà alle Usl come uno assunto con contratto precario o in convenzione.

Perché se così fosse allora anche tutti gli altri 500 precari della sanità veneta potrebbero essere assunti a tempo indeterminato.

Il problema è il blocco delle assunzioni che riempie gli ospedali di cooperative ed interinali sottopagati e sfruttati, che allunga le liste di attesa per la mancanza di tecnici e infermieri.

Un precario non costa come un lavoratore a tempo indeterminato e non ne ha gli stessi diritti e sicurezze.

È che forse questi precari, come i tanti giovani precari nel mondo del lavoro veneto pubblico e privato non hanno santi in paradiso come quelli degli assistenti spirituali negli ospedali, o meglio, ne hanno uno solo: è San Precario ma non fa miracoli.

E’ per questo che visti i tempi di crisi economica, di tagli i bilancio, di precarietà diffusa forse un segno importante potrebbe venire proprio da questi Vescovi.

Potrebbero rinunciare a questa stabilizzazione, ridurre le loro pretese, affidarsi al volontariato e liberare così risorse per assumere medici, tecnici ed infermieri nei nostri ospedali.

Nicola Atalmi

Consigliere regionale Pdci – Federazione della Sinistra

Vi invitiamo a sottoscrivere la petizione proposta dal Consigliere regionale Nicola Atalmi (socio UAAR)

Sottoscrivi: http://www.petizionionline.it/petizione/le-usl-venete-assumano-medici-e-infermieri-non-preti/342

 

 

 

 

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