Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti - Circolo di Venezia
Circolo UAAR di Venezia
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LA NAVE DEI DIRITTI "PIRATA" CONTRO IL SILENZIO E I BAVAGLI

Mercoledì 28 novembre ore 17,30, a Marghera, in via Catene, 65 presso il Centro civico Catene CINEFORUM: proiezione e dibattito sul documentario “La nave dei diritti”, di Adonella Marena, una spedizione pacifica Barcellona-Genova del 25-26 giugno 2010, promossa da un movimento di cittadini per ricordare la Costituzione e la sua origine laica e pluralista.


La nave dei diritti è un movimento che nel 2010 ha organizzato un’ iniziativa particolare. E’ stato organizzato un viaggio via mare, da Barcellona all’Italia, a Genova, al quale hanno preso parte più di 500 persone, e idealmente molte di più,  per aderire all'appello: "per ricordare la nostra Costituzione e la sua origine, laica e pluralista, la centralità della libertà e della democrazia vera, partecipata, trasparente".

La traversata è stata una festa con musica e attività di ogni genere. A Genova centinaia di italiani “dentro il paese che sta affondando” si sono uniti ai 500 viaggiatori per organizzare dibattiti su cinque aree tematiche: lavoro, casa, istruzione, sanità e ambiente, diritti civili e cittadinanza. Tra gli aderenti i premi Nobel Dario Fo e José Saramago, gli scrittori Antonio Tabucchi ed Erri De Luca,  il musicista Franco Battiato, Emergency, i fratelli Taviani, Paolo Flores d’Arcais e molti altri. Tutti d’accordo di non restare in silenzio, imbavagliati,  ma di manifestare e resistere per costruire ponti e non muri. L’ingresso è libero.

Per noi sarà anche un’occasione per parlare di un bio-diritto importante, il Testamento Biologico,  e della richiesta di un Registro a Venezia per il quale abbiamo raccolto più di 2300 firme che è ora di far valere e consegnare al Comune. cathia

 
DARWIN E L'EQUAZIONE DELL'ALTRUISMO E NON SERVE dIO PER SPIEGARLA

Martedì 20 novembre, ore 17, 30 a Venezia, in campo Margherita. Riunione di circolo, segue dibattito su “Darwin e l’equazione dell’altruismo”, a cura di Aleramo Lanapoppi

 


L’ homo oeconomicus (Walras, Veblen, Keynes) prende sempre decisioni nel proprio interesse, è amorale, le sue azioni sono guidate dalla razionalità e verso il proprio individuale tornaconto. L'azione egoista produrrà però, attraverso la mano invisibile, nel tempo,  più ricchezza e benessere per tutti.
Per Darwin la selezione naturale è molto complessa: non solo premia l’individuo più forte e adatto all’ambiente  ma, nei suoi meccanismi, tiene conto dell’intera specie in modo da non provocarne l’estinzione anche sacrificando, a volte, l’interesse del singolo.
L’uomo di Freud è spinto invece da pulsioni, tra queste la fame e l’amore, entrambe indispensabili al meccanismo della vita.  
La presenza nell’uomo e negli esseri viventi del “ gene egoista”, peraltro titolo del famoso libro di Richard Dawkins,  sembra  scontata, ma è oramai assodato che esista anche il” gene dell’altruismo”.
Quest’ultimo è importante  quanto il suo antitetico gemello per rapportare il singolo al gruppo e  garantire comportamenti di cooperazione e associazione tra gli individui che da soli potrebbero soccombere portando, per di più,  all’estinzione la specie.
Dunque egoismo e altruismo hanno entrambi una funzione di utilità in termini di evoluzione.

Insomma, un punto di vista scientifico, realistico,  per dibattere sulla vecchia lotta tra il “bene e il male” senza tirare in ballo  alcun dio, ma solo l’interesse della conoscenza agli straordinari, e casuali ma necessari,  meccanismi della vita. L’ingresso è libero

cathia

 

 
RELIGIONE E PREGIUDIZIO QUALE LEGAME? UNO STUDIO DELL'UNIVERSITA' DI PD

Mestre Centro Culturale Candiani, Venerdì 16 Novembre, ore 17,30

“Religione e pregiudizio, quale legame?"  relazione di Anne Maass [UNIPD Dipartimento di Psicologia dello sviluppo e della Socializzazione] su un recentissimo studio condotto in Italia ed Europa.

(foto di Giacomo Feri)


"E' più facile spezzare un atomo che un pregiudizio". Albert Einstein

Lo studio che verrà presentato è stato effettuato, dall’Università di Padova, su un campione di soggetti appartenenti a diverse religioni (cattolici, protestanti, ebrei) e atei: dei vari gruppi stati confrontati gli atteggiamenti rispetto ai pregiudizi.

Particolare attenzione è stata rivolta agli studi che includevano i campioni di non-credenti.

Il legame tra credenza religiosa e pregiudizio appare molto complesso.

Per pregiudizio (dal latino prae, "prima" e iudicium, "giudizio") si intende un "giudizio prematuro", ossia parziale, basato su argomenti insufficienti o su una loro non completa o indiretta conoscenza.

Nella filosofia della scienza il termine "pregiudizio" ha a che fare con quei fattori psicologici che alterano gli esperimenti di verifica delle ipotesi.

Si può dire anche che i pregiudizi sono culturali nel senso che variano da cultura a cultura, e perciò, la religione è uno dei fattori che ne determina spesso i contenuti di “senso comune”.

Se riflettiamo sull’omofobia, sul sessismo, o sul razzismo, (le molteplici forme del pregiudizio) ci accorgiamo che la forma di religiosità e di ideologia proposta dalla chiesa, può incidere profondamente e con grande variabilità (ad esempio l’ideologia omofoba è proposta in Europa dalla chiesa cattolica ma non da quella protestante).

Se liberarsi dai pregiudizi è impossibile (Raimon Panikkar), affrontarli con consapevolezza, per relativizzarne il peso, è necessario.

Solo cercando di abbandonare insostenibili pretese di verità a priori si può riuscire, valutando con serenità i possibili punti d’incontro tra visioni diverse, ad instaurare un vero dialogo con “l’altro” e portare dei benefici a tutte le parti in causa e a tutta la società.

(cathia)

 

 

 
UN ABISSO RIDENTE:" NIENTE" di Janne Teller, LIBROFORUM A FAVARO

Lunedì 12 Novembre, ore 17.30, Favaro Via Cima Rosetta: Libroforum: "Niente" di Janne Teller, a cura di Cathia Vigato.

“Niente” , scritto da Janne Teller nel 2000 in Danimarca, è un piccolo libro azzurro di circa 100 pagine, non fitte,  dedicato agli adolescenti ma che viene letto dagli adulti,  con disagio.
Il capitolo I è questo: “Non c’è niente che abbia un senso, è tanto tempo che lo so. Perciò non vale la pena far niente, lo vedo solo adesso”. Chi parla è Pierre Anthon un tredicenne che nel capitolo II esce da scuola sotto gli sguardi attoniti dei compagni, lasciando …”come un abisso ridente”, con il potere pauroso di risucchiare tutti i presenti,  la porta socchiusa.
Il gruppo vacilla. Gli interrogativi sul senso della vita scalzano il rassicurante status di bambini  e creano angoscia e ossessione da risolvere in fretta, con la “catasta del significato”, l’aggregazione e il rituale.
Lo scritto può essere definito  un romanzo, un thriller, una fiaba molto densa, una novella in cui l’innocente crudeltà dei giovani protagonisti viene riportata in modo brutale.
Gli adulti compaiono solo nelle ultime pagine e, naturalmente, non possono che peggiorare la situazione che è già avviata ad una drammatica conclusione.
“Niente”, coraggioso e provocatorio, è stato pluripremiato (Premio del Ministero della Cultura danese e Premio Libbylit miglior romanzo 2010 in Francia), ma ha suscitato polemiche accese scandalizzando i benpensanti: è stato  escluso dalle biblioteche di alcune scuole e molte librerie si sono rifiutate di venderlo. In Italia era passato sotto silenzio in una edizione del 2004 con un altro titolo. Nel 2012 viene ripubblicato con il titolo originale (in danese INTET).
Per noi “Niente” sarà un invito per dibattere sul senso della vita, sul superamento della metafisica, sulla ricerca di un’etica. Per essere un piccolo libro proprio “niente” non direi! Cathia

 

 
RENZETTI A VENEZIA CON IL SUO ULTIMO LIBRO "SUL DOPO GESU"

Giovedì 08 Novembre, ore 18,00 a Venezia,  Caegheri s.Tomà. Presentazione da parte dell’autore Roberto Renzetti del libro fresco di stampa: “La Chiesa dopo Gesù- da Costantino al Sacro Romano Impero passando per Maometto”.

Introducono Silvano Benedetti e Caterina Mognato.

Con il libro “La chiesa dopo Gesù”, Renzetti, procede nella sua interessante indagine dei fatti riguardo la figura, mitica o reale che fosse, di Gesù ( “Alla ricerca di un uomo chiamato Gesù” ). Ora, la sua attenzione, e quella del lettore, si snoda tra le pagine del nuovo  libro in un filo rosso che tende a mettere in discussione cosa accadde dopo Gesù e come e quanto la nuova religione, che si andò formando anche in versione molto temporale, possa dirsi  una versione  verosimile degli insegnamenti e delle parole del leggendario essere.
Paolo di Tarso, di carattere non amabile, è  indicato come il fondatore della teologia cristiana della Chiesa di Roma, però, come storicamente sappiamo,  non conobbe affatto Gesù e anzi  fu un acerrimo e  crudele nemico dei primi cristiani  distinguendosi per efferate persecuzioni a Gerusalemme e dintorni,  prima di divenire cieco e redento sulla via di Damasco.
Da lì in poi un susseguirsi di concili, lotte, dogmi, per un potere enorme, quello che fa della religione un contenitore sociale di tensioni, sempre vicino al potere e con esso in connubio di intenti e di  interessi molto, molto, terreni.
Una religione “del cuore” o creata man mano “a tavolino” per creare, difendere e mantenere il potere? E quali influenza ha avuto questo approccio, e la figura di Gesù, sulla religione islamica trasmessa da Maometto alle popolazioni nomadi nel preciso intento di riunirle in uno Stato?
Il libro è completo di  note e riferimenti precisi, una vera indagine storica, dedicata a tutti coloro che dei “testi sacri” vogliono conoscere la storia, da chi sono stati scritti, e soprattutto perché. (Cathia)

 
VENEZIA 6 NOVEMBRE: VENTER E L'UOMO INTESO COME CONTENITORE DI SOFTWARE

Martedì 6 Novembre ore 17,30, Sede Venezia, Campo Margherita,  Riunione di circolo, a seguire presentazione e traduzione del video sulla chiacchierata “dopo cena”, del  luglio 2012 a Torino,  di Craig Venter (ritenuto da molti il più grande biologo vivente) su "La biologia alla velocità della luce", a cura di Aleramo Lanapoppi.

 

Un video d’eccezione tradotto da Aleramo in simultanea. Un dopo cena elegante (cena –Edge Dinner, a Torino organizzata da Ginevra Elkann e Carlo Antonelli  in onore di John Brockman, J. Craig Venter e Brian Eno), con lo stesso  Craig Venter che argomenta sui suoi studi applicati sul DNA, ma soprattutto sulle sue sconcertanti, quanto affascinanti, idee sul futuro della scienza dell’uomo e della società.
Egli ipotizza un’umanità il cui il DNA si potrà modificare a piacimento per farla sopravvivere in caso di sovra-popolazione, virus, inquinamento. L’uomo potrà anche essere modificato per sopravvivere e colonizzare altri pianeti quando la Terra sarà invivibile. E tutto ciò in tempi brevissimi, “biologia alla velocità della luce” la chiama lui, oppure DNA-driven dispositivo software. Un convertitore digitale biologico che modifica in brevissimo tempo e secondo necessità le sequenze del DNA.
E rincara la dose, parlando così del suo laboratorio: “Produciamo vita scrivendo un nuovo software…Siamo esseri chimici, e siamo esseri software-driven. Una volta capito questo, tutto diventa possibile…dalle nuove fonti di cibo, al  carburante, acqua e medicine”.
Ad esempio, nelle provette  di Venter si sta cercando di fare carne solo creando proteine muscolari senza la mucca o il pollo, o il maiale,  ovvero la carne senza madre, cosa che a  detta dello scienziato metterà a dura prova anche le regole dietetiche dei  vegetariani!
Beh, un po’ di paura la fa questo nuovo dio scienziato che dice di   non creare la vita (per non turbare il papa!)  ma che ne modifica “solo” il software. Cosa intenderà Venter per “vita”? Anche quella di un essere lobotomizzato?
Certo che le sue scoperte derivano in gran parte dagli studi effettuati sul plancton del mare dove con una grande barca-laboratorio ha  verificato e mappato  l'immensa varietà della vita, la grande biodiversità che ci ha portato fin qui…e, senza di quella Venter stesso non sarebbe nessuno.  La domanda che vorrei fargli è: siamo proprio sicuri che orientarsi così tanto a modificare (perché siamo scienziati  “intelligenti”) sia meglio di tutelare il nostro mondo?  Chissà se il video e l’intervista a Venter mi daranno una risposta. (Cathia)


 
RIMINI: UN CONFRONTO TRA I CIRCOLI UAAR (con gelati e bandiere)

Da Venezia, siamo andati a Rimini! In cinque: Marina, Cathia, Claudia, Dario e Vittorio.

 

La meta: l’assemblea 2012 dei coordinatori dei Circoli UAAR  indetta tra sabato e domenica ( tra gelati e bandiere* …). L’UAAR sta benone. Il dibattito è stato interessante e ha toccato validi argomenti.

Abbiamo cominciato con la gioventuù...con i premi di laurea UAAR 2012, attribuiti 2 belle tesi “giuridiche” vertenti –vado a memoria ho perso gli appunti- sugli articoli della costituzione dedicati al concordato e sulla questione dei simboli religiosi nei  luoghi pubblici, ed a 1  su un argomento storico-umanista:  un libero pensatore chissà come mai “oscurato” .

E poi, un fluire di iniziative, idee, confronti tra i  circoli UAAR di tutta Itlaia.

Tra le tante cose curiose l’appello ad un uso più attento del linguaggio proposto da  UAAR, una sorta di traduzione dei fraintendimenti della “controparte” : ad esempio “i movimenti per la vita” diventano “movimenti contro l’autodeterminazione degli individui”; “libertà di religione” da ampliare in “libertà di religione e dalla religione”. Esercitiamoci tutti!

Inoltre è stato proposto un Manifesto d’intenti UAAR.

I circoli sono stati “rovesciati come calzini”: ruoli, attività, adempimenti è stato tutto spiegato a puntino.

Si è parlato tanto anche di cerimonia laiche, saluto di commiato compreso, dei costi della chiesa, dell'ora alternativa a quella di religione e molto altro, impossibile fare un riassunto (ma se vuoi saperne di più visita la sezione LAICITA' del sito UAAR nazionale).

Poi è stato affrontato  l’argomento  dell’eliminazione delle province e della possibile variazione dell’assetto territoriale in relazione ai circoli UAAR.

Alla sera del sabato è stato presentato un bellissimo corto (45 minuti) interpretato da soci UAAR in cui l’argomento dell’ateismo, agnosticismo e dei rapporti con la società è stato trattato in un modo approfondito ma semplice e affabile per una divulgazione adatta anche ad un grande pubblico (“Per l’amor di dio” di Vito Robbiani). Grandi gli "attori" (la parte è stata eseguita con vera passione atea!), la regia e la fotografia. Per ora è stato premiato con tanti applausi ma mi aspetto che si fregerà di qualcosa di più.

L’albergo era accogliente e sul mare, bravi gli organizzatori del circolo di Rimini. Le persone presenti, tutti coordinatori e soci, interessanti e preziose nelle loro particolarità.

Non siamo una setta ma tante persone affini in una concezione della società più libera e laica. Evviva!

Abbiamo portato a casa nuovissimi pieghevoli, Atei da collezione  e un bel calendario ateo per il 2013 anche se ho espresso qualche perplessità sull’immagine di Ottobre…mi saprete dire le vostre impressioni…, è bello confrontarsi!).

*Ah…i gelati e le bandiere..da una canzone di De Andrè, ma non era proprio estate e così io mi sono mangiata una piadina con lo squaquerone…slurp.

Ciao. cathia

 

 
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